I mesi, apparsi interminabili, tra lockdown e restrizioni, hanno inevitabilmente influenzato il nostro modo di vivere la casa.
Gli spazi hanno progressivamente perso la loro atmosfera privata e domestica, assumendo una connotazione ibrida tra abitazione, scuola e luogo di lavoro, ed è proprio in questo frangente che si sono instaurate progressivamente nuove necessità e bisogni.
Il lungo tempo trascorso in casa ci ha permesso di coglierne ogni difetto, notando la perdita in bagno e il balcone sbiadito dal sole.
Secondo CasaDoxa, l’Osservatorio nazionale sul rapporto tra gli italiani e la casa, nel settembre del 2020 il 61% degli intervistati era propenso ad attuare degli interventi migliorativi sulla casa o cambiarla in favore di un’altra più adeguata alle nuove esigenze. Inoltre, il 53% di coloro che avevano dichiarato di volersi trasferire hanno confermato che il desiderio è stato amplificato dal lockdown .
Metratura più ampia, uno spazio all’aperto, almeno una stanza in più.
Come affermato dal fondatore e presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, in un’intervista per il Messaggero, dopo il covid gli immobili più gettonati sono quelli con spazi esterni, come terrazzi e giardini, e con metrature comprese tra 80 e 130 metri quadri.
In realtà, i primi campanelli d’allarme erano già stati registrati qualche anno prima del periodo pandemico. Circa il 48% del campione intervistato si era dichiarato poco o parzialmente insoddisfatto della propria abitazione durante lo studio di CasaDoxa del 2019.
Alla base di tale malcontento vi erano soprattutto le caratteristiche strutturali degli edifici.
Gli italiani desiderano, oggi come allora, case più moderne, realizzate con materiali di qualità e in cui gli spazi interni vengano ripensati in modo più efficace per ottimizzarne la superficie. Inoltre, abitazioni più smart ed efficienti a livello energetico costituiscono un plus non di poco valore.
I sogni chiusi in un cassetto si sono dunque tramutati in veri e propri bisogni a cui dare una rapida risposta.
Dallo studio di CasaDoxa 2021 su 7 mila famiglie italiane, è emersa una maggiore attenzione per la vicinanza dell’immobile agli spazi verdi (65%) e alle fermate dei mezzi pubblici (55%), con un rispettivo aumento del 12% e 7% in confronto al 2019.
Costituiscono un vantaggio per l’immobile la presenza quantomeno di un terrazzo (67%) ed uno spazio privato per la macchina, come il garage o il posto auto (65%). Anche il quartiere di locazione assume una nuova importanza, preferendo immobili in zone meno popolate ma adeguatamente collegate ai principali servizi e con un piacevole vicinato (59%).
Inoltre, dopo il lockdown, si predilige l’acquisto di immobili di recente ristrutturazione, prestando attenzione ad infissi, impianti di riscaldamento e aerazione, classe energetica degli elettrodomestici ed elementi isolanti.
Una casa più confortevole e spaziosa anche in risposta alle nuove e quotidiane abitudini sviluppate durante il lockdown e di cui non vogliamo più fare a meno.
Si deve infatti tenere in considerazione che il 78% degli smart worker desidera poter continuare a lavorare sia da casa che dalla sede aziendale, mentre in ambito fitness si è passati dal 12% al 25% di individui favorevoli al regolare esercizio fisico in ambiente domestico. Infine, il verde si riappropria della sua funzione produttiva, soprattutto per coloro che vivono in grandi città e desiderano riscoprire il contatto con la natura (53%).
Le nuove abitudini colpiscono anche il digitale, visto che il 53% degli intervistati ritiene di aver migliorato durante il lockdown il proprio rapporto con la tecnologia riconoscendone l’utilità per rendere la casa più comoda e facile da gestire (74%) e assistere i familiari non indipendenti (76%).
Più della metà degli intervistati desidera ora una casa gestibile tramite smartphone, sia per ridurre gli sprechi energetici sia per motivi di sicurezza. Le case del futuro saranno provviste di tapparelle e lampadine intelligenti, sanificatori e misuratori della qualità dell’aria, telecamere e impianti di allarme.
