Classe energetica: cosa indica e perché è così importante?

PUBBLICATO IL 12 luglio 2022

Dal 1° aprile 2009 è obbligatorio dichiarare la classe energetica di un immobile, la quale stabilisce l’efficienza e le condizioni di un edificio ed, eventualmente, determina la necessità di apportare alcuni lavori di ristrutturazione.
La classe energetica viene infatti definita in base a determinate caratteristiche funzionali e strutturali allo scopo di misurare l’impatto ambientale dell’edificio in termini di consumi, il che influisce in modo determinante sul suo valore economico.

Generalmente, ad una classe energetica molto bassa corrispondono maggiori costi di mantenimento e un minore il valore di mercato.

Quante sono le classi energetiche?

Le classi energetiche sono 10 e vengono indicate con le lettere dell’alfabeto che vanno dalla A (suddivisa a sua volta in altre quattro sottocategorie) alla G, indicando i consumi in ordine crescente. La classe energetica A è dunque sinonimo di maggiore efficienza, mentre la classe energetica G denota dei costi di vivibilità più ingenti in proporzione ad un elevato utilizzo energetico.

Le varie classi corrispondono ad una fascia di consumo che varia da <1,00 EP a > 3,50 EP.
Ad esempio, la classe energetica A prevede un consumo minore di 1,00 EP, mentre la classe energetica G è quasi quattro volte più dispendiosa, con un consumo superiore ai 3,50 EP.

Cosa intendiamo con EP?

EP è l’indice di prestazione energetica, anche detto Indice di Consumo, che stabilisce la quantità di energia necessaria per migliorare la vivibilità dell’immobile, permettendo agli individui di raggiungere il cosiddetto benessere termo-igrometrico.
L’indice di prestazione energetica generale (EPgl) si basa su questi differenti parametri:

  • energia per la climatizzazione invernale (EPH,nren/ EPC,nren), ovvero la quantità di energia necessaria per riscaldare o climatizzare un metro quadro dell’immobile
  • energia per la produzione di acqua calda sanitaria (EPW,nren)
  • energia per la ventilazione meccanica (EPV,nren)
  • energia per l’illuminazione artificiale (EPL,nren)
  • energia per il trasporto di persone e cose (EPT,nren)

Prendendo in esame alcune società di erogazione di energia elettrica, tra cui enel, iren e plenitude, la stima media della spesa annua è di 707,53€ per un consumo energetico di 1.500 kWh, mentre se il consumo aumenta fino ai 3.200 kWh la spesa si aggirerà intorno ai 1302,03€.

Ciò significa che ad un minore consumo energetico corrisponde un maggiore risparmio economico e un ridotto impatto ambientale.

Inoltre, gli immobili con una classe energetica molto alta hanno un alto valore commerciale, permettendo al venditore di generare un maggiore profitto e all’acquirente di risparmiare sulle bollette.

Attestato di prestazione Energetica

La classe energetica di un immobile viene stabilita mediante APE, ovvero l’Attestato di prestazione Energetica, il quale deve essere rilasciata da un certificatore energetico, cioè un tecnico abilitato alla progettazione di edifici, come ad esempio architetti, ingegneri e geometri.
Tra le caratteristiche strutturali da tenere in considerazione vi sono:

  • la luminosità dell’immobile, sia in termini di esposizione al sole che di rapporto tra superficie vetrata e superficie dell’appartamento
  • l’isolamento termico, definito in base allo spessore delle mura perimetrali e alla qualità degli infissi installati
  • la capacità di mantenere una temperatura interna vivibile, dunque l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e di climatizzazione
  • Inoltre, l’utilizzo di impianti fotovoltaici o pannelli solari incidono positivamente nell’assegnazione della classe energetica

Tra gli altri elementi da tenere in considerazione vi sono anche il comune di ubicazione dell’immobile, la tipologia di ambienti adiacenti all’edificio e la sua sicurezza sismica.

Perché comprare casa con classe energetica A?

Acquistare un immobile con un’elevata classe energetica è conveniente sotto molti punti di vista.
Innanzitutto, l’investimento economico iniziale è ammortizzato dal consistente risparmio in termini di bollette. Infatti, in categoria A+ si stima un consumo di circa 16 kWh/mq all’anno, per un costo intorno alle centinaia di euro, mentre per la classe energetica G la cifra si aggira sui 170 kWh/mq annuo, superando i 2.000€ di spese.
In secondo luogo, nel caso in cui si decidesse di vendere l’immobile, esso avrà comunque un valore di mercato maggiore rispetto agli edifici di classe energetica inferiore.
Ad esempio, gli immobili in vendita a Torino con metratura intorno ai 100 metri quadri ed elevata classe energetica hanno un prezzo di circa 220 mila euro, mentre gli immobili a bassa classe energetica sono in vendita ad un prezzo anche inferiore ai 100 mila euro.
Infine, non è da sottovalutare l’incidenza positiva sia in termini di sostenibilità ambientale che di benessere domestico.

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