Dal 01 gennaio 2023 è entrata in vigore la Legge di Bilancio 2023, la quale prevede una serie di misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie.
Tra le varie indicazioni, è stata recuperata una normativa già utilizzata nel 2012 che prevede l’obbligo da parte della banca di rinegoziare il mutuo da variabile a fisso qualora si verifichino determinate condizioni.
Vediamo insieme quali sono i requisiti richiesti.
Visto l’aumento dei tassi di interesse che ha contraddistinto la seconda parte del 2022 e gli ulteriori incrementi previsti per i prossimi mesi, nella nuova Legge di Bilancio si offre a molti mutuatari la possibilità di correre ai ripari rinegoziando il proprio mutuo ipotecario a tasso variabile in uno a tasso fisso.
A differenza della classica rinegoziazione, in questo caso la banca non può sottrarsi alla rinegoziazione del mutuo qualora si verifichino i seguenti requisiti:
Oltre alla possibilità di rinegoziare il mutuo in essere, con la Legge di Bilancio 2023 è stato prorogato ulteriormente il Bonus acquisto prima casa Under 36 per finanziamenti fino a 250 mila euro.
Così come per il 2022, per i soggetti aventi diritto è confermata l’esenzione al pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale e una riduzione del 50% sulle spese notarili.
Ricordiamo che il bonus si rivolge ai soggetti con meno di 36 anni e ISEE inferiore ai 40 mila euro annui. Inoltre, l’immobile acquistato deve essere registrato come prima casa e non può rientrare nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
Estesa, per adesso fino al 31 marzo 2023, salvo ulteriori proroghe, anche la garanzia del fondo CONSAP fino all’80% dell’importo finanziato, le cui categorie prioritarie sono: